La trama della vita


Tutti gli studiosi ormai accettano che l’esperienza umana è fenotipica. Ogni corredo genetico individuale comporta una norma di reazione, vale a dire un insieme definito di possibili sviluppi la cui realizzazione dipende dall’ambiente. Il problema che per ora si può ritenere non risolto è quantificare l’incidenza dei fattori genetici e di quelli ambientali e specificare il modo interattivo in cui essi agiscono.
Nonostante la varietà delle esperienze umane, l’intuizione dell’esistenza di tipologie della personalità, che lasciano pensare ad un dato costituzionale di base, è antica (in Tipi psicologici Jung nebfornisce una ricostruzione storica piuttosto interessante), come pure la tendenza prevalente ad identificare due tipi di ordine generale ciascuno dei quali riconosce numerosi sottotipi. In questa ottica, i tipi appaiono notevolmente differenziati mentre i sottotipi creano uno spettro che giunge a ricoprire la varietà delle singole esperienze.
Jerome Kagan, considerato uno dei precursori della psicologia dello sviluppo, docente all’Università di Harvard, ha dedicato lunghe ricerche al problema del temperamento, partendo da un’intuizione originaria di tipo dualistico secondo la quale i bambini manifestano precocemente due tipi di temperamento: inibito e disinibito. Il temperamento di un soggetto inibito, detto anche “ad alta reattività” può essere descritto come riservato, prudente, introverso, mentre quello di un soggetto disinibito, o a bassa reattività, è socievole, estroverso e di solito a proprio agio nelle situazioni sociali. Le caratteristiche dei due raggruppamenti possono influenzare il comportamento durante gli anni di crescita a seconda dell’interazione con l’ambiente.
Sulla base di questa intuizione, Kagan ha condotto un singolare esperimento su un campione di 450 bambini seguiti nell’arco di 18 anni, dalla nascita fino alla tarda adolescenza e alla prima giovinezza.”
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